E
se gli americani non fossero i soli a bere latte?
Invece di lottare per aumentare il numero
degli americani che bevono latte perché non rivolgersi a coloro i quali non
hanno mai bevuto latte? Perché gli altri non bevono latte (o perché ne bevono
poco)?
Quali e quanti sono i non-clienti? (ad
esempio i clienti su cui i dentisti si scontrano sono solo il 40% della
popolazione, perché il restante 60% non va dal dentista?)
Come innovare il mercato di riferimento?
Quale può essere il tuo Oceano Blue?
Stiamo producendo il latte nel
modo più corretto?
Innoviamo il modo di fare le cose,
innoviamo il modo in cui verifichiamo quello che facciamo.
Seguire e controllare il cammino dell’innovazione
lungo il suo sviluppo è a sua volta un processo di importanza strategica, se
eseguito in maniera approssimativa e non strutturata può condurre in direzioni
sbagliate che vanificano gli sforzi fatti fino a quel momento.
Durante il processo di verifica di quello
che stiamo facendo spesso abbiamo due tipi di comportamento:
1 ipercritico
2 extra fiducioso
Questo accade perché, senza aiuto,
difficilmente riusciamo a porci in una posizione distaccata per osservare
oggettivamente quello che sta succedendo, leggiamo i dati dandogli il
significato che più asseconda i nostri desiderata, rimaniamo vittime dei nostri
bias di conferma che ci guidano nella direzione sbagliata perché quella
è la direzione che nel nostro intimo vogliamo sia quella corretta.
Da una parte potremmo cadere vittime di pro-innovation
bias che ci fa sovrastimare l’impatto innovativo e dall’altra di bias
della negatività che ci fa vedere solo gli aspetti negativi, rimanerne
vittime può dipendere dal bias di frequenza che ci fa ritenere come
costanti eventi che sono accaduti, è vero, con una certa frequenza ma questa
non è significativa dal punto di vista statistico.
Rimuovere e controllare del tutto i nostri
bias è estremamente difficile, farlo da soli è quasi impossibile, senza l’aiuto
di un coach esterno che ci aiuti a vedere la realtà da un altro punto di vista
si rischia di rimare chiusi in un loop dove i bias si auto alimentano.
Quali e quanti feedback sto ottenendo dal
mio team?
Quanto latte ho venduto? Il mio
latte è piaciuto?
Abbiamo innovato la scelta di cosa
produrre, innovato il mercato a cui vendere, innovato come produco, non sarà il
caso innovare anche la raccolta delle informazioni sull’esito delle vendite?
L’innovazione è stata percepita come tale
dal mercato?
L’innovazione è percepita come utile dal
mercato?
Il nuovo mercato è realmente un oceano
blue o è solo un ampliamento dell’oceano rosso?
L’innovazione mi sta portando fatturato?
Questo fatturato genera profitto?
È un profitto difendibile?
Quali e quanti feedback sto ottenendo dal
mercato?
È nato prima l’uovo o la gallina?
Allora per avere successo devo seguire i
vari step nel loro ordine preciso?
Per avere successo devi pensare in maniera
sistemica, le relazioni lineari causa-effetto sono retaggi del passato che oggi
non sono più proponibili, la linearità fa perdere informazioni fondamentali, fa
perdere la visione d’insieme e le correlazioni multiple tra elementi
strutturali, procedere in modo lineare mi fa perdere opportunità:
Individuo prima il mercato e poi creo il
prodotto adatto o cerco un mercato nuovo per il mio prodotto storico? Adatto il
prodotto ai feedback ricevuti o sposto il mio focus verso clienti più
ricettivi?
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