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INNOVAZIONE: scelta strategica o ultima spiaggia? (seconda parte)

  E se gli americani non fossero i soli a bere latte?   Invece di lottare per aumentare il numero degli americani che bevono latte perché non rivolgersi a coloro i quali non hanno mai bevuto latte? Perché gli altri non bevono latte (o perché ne bevono poco)? Quali e quanti sono i non-clienti? (ad esempio i clienti su cui i dentisti si scontrano sono solo il 40% della popolazione, perché il restante 60% non va dal dentista?) Come innovare il mercato di riferimento? Quale può essere il tuo Oceano Blue?   Stiamo producendo il latte nel modo più corretto?   Innoviamo il modo di fare le cose, innoviamo il modo in cui verifichiamo quello che facciamo. Seguire e controllare il cammino dell’innovazione lungo il suo sviluppo è a sua volta un processo di importanza strategica, se eseguito in maniera approssimativa e non strutturata può condurre in direzioni sbagliate che vanificano gli sforzi fatti fino a quel momento. Durante il processo di verifica di quello che s
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INNOVAZIONE: scelta strategica o ultima spiaggia? (prima parte)

  dall’innovazione dipende il futuro dell’azienda, non può essere un’azione residuale Perché gli Americani bevono il latte? Per poter crescere o nascere, nel caso di una start up, occorre innanzitutto capire quale prodotto nuovo offrire, può sembrare banale ma spesso l’innovatore/creatore si innamora della sua idea e ritiene semplicemente inconcepibile che gli “altri”, i colleghi, i superiori, i finanziatori, il mercato non siano altrettanto entusiasti di quanto ha realizzato. E allora: “la gente non mi capisce”, “i venture capitalist non hanno la corretta visione del futuro”, “il mercato non era pronto”.   “Ho realizzato una nuova app che permette di …, sono sicuro che piacerà, tutti la vorranno!” Quali sono le basi su cui fondi la tua sicurezza? Quali ricerche hai fatto, i dati che hai raccolto sono solo numeri o hai fatto anche una ricerca sociale sul modo di comportarsi dei possibili acquirenti, sui loro desideri più profondi, sulla possibilità di creare in loro il desideri

Perché gli americani bevono il latte?

  Perché gli americani bevono il latte? Per capire realmente cosa ci dicono i dati grezzi e freddi che ci forniscono le statistiche occorre andare oltre il mero dato numerico, il fatto che “statisticamente” gli statunitensi bevano in media sei bicchieri di latte a settimana non ci dice nulla delle motivazioni reali che portano a quel comportamento. Per andare più a fondo, e riuscire così a ottenere informazioni utili ad ottenere un vantaggio competitivo, dobbiamo esplorare la dimensione culturale di un processo, dobbiamo approfondire il contesto sociale, non dobbiamo fermarci solo ai processi logici, serve immergerci nel contesto formulare intuizioni e ipotesti, non lasciamoci guidare solo dai dati puri e semplici, farlo è come se i Magi o Dante si fossero fatti guidare da un GPS! Un esempio concreto è la vendita allo scoperto contro sterlina e lira, con la quale Soros costruì la sua fortuna nel 1992. Lasciando al momento perdere i risvolti per le economie dei due Paesi, quello

La mia situazione è differente da tutte le altre ... o no?

  La mia situazione è differente da tutte le altre.   La maggior parte dei titolari d’azienda ritiene che le sfide che sta affrontando siano uniche, solo sue e completamente differenti da quelli delle altre aziende. Confrontando varie esperienze si giunge facilmente alla conclusione che questo non è vero, i punti di contatto tra le varie aziende sono molti di più di quanto sia le differenze, ad esempio una ricerca sulla cultura organizzativa eseguita dal Barrett Values Center ha evidenziato che confrontando la cultura desiderata con quella esistente all’interno dell’azienda le sfide e le problematiche principali sono sempre le stesse. Posti davanti ad una lista di valori positivi e negativi la gran parte di manager e dipendenti indicano presenti nella loro azienda i medesimi valori negativi. Burocrazia, gerarchia, controllo eccessivo, focus sul breve termine, mentalità a compartimenti stagni, il biasimo e l’accumulo d’informazioni, sono valori sempre presenti nelle prime 10 posiz

Costruzione di un Team: 1° Serve Coraggio

  Abbiamo detto che costruire un team non è facile ma è possibile ; Ma cosa devi possedere? Che qualità ti servono? Qualità intellettive particolari? Capacità strategiche superiori alla norma? O forse un gruppo di collaboratori già “predisposti”? in modo da evitare: “Eh non c’è nulla da fare, queste non sono persone abituate a lavorare in squadra, non diventeranno mai un buon team!” Quello che ti serve in maniera assoluta sono due sole cose: “Coraggio e Perseveranza” Coraggio per intraprendere la strada del cambiamento e Perseveranza per continuare a percorrerla, convincendo lungo il cammino anche gli altri a seguirti. Il mondo attorno a noi cambia, e lo fa in maniera sempre più veloce (vedi Innovation coach ), cambia la tecnologia, cambiano i mercati e i prodotti da offrire, quello che non cambia mai è … il Team! Il lavoro di squadra è sempre un vantaggio competitivo e lo sarà sempre. Ed è un vantaggio che non si può comprare, occorre impegno, coraggio e disciplina. Serve un

Un Innovation coach è una “assicurazione per la mente”

  Un uomo cade da un aereo senza paracadute, mentre precipita una signora affacciata alla finestra lo vede e urla!   Lui sorride e le dice: “Stia tranquilla tutto bene … per ora!” Prepararsi al futuro, prevenire gli eventi e limitarne i danni. Rendersi conto della realtà delle cose e agire prontamente per evitare esiti disastrosi, imparare a sfruttare le situazioni meno buone per volgerle a nostro favore, ecco a cosa serve un Innovation Coach. Molto spesso viviamo in una situazione che ci appare di tranquillità e priva di immediati risvolti negativi e, proprio come l’uomo dell’aereo, continuiamo in una certa direzione senza preoccuparci di quello che può accadere nel futuro prossimo venturo, anzi affermando che “va tutto bene, per ora!” Ma perché aspettare di cadere dall’aereo? Perché non pensare fin da subito di prepararsi al cambiamento? O, invece di limitarsi a prepararsi, perché addirittura non cambiare fin da subito? Prima che gli eventi ci costringano a farlo! Un Innova

Feedback. Non è quello che non sappiamo che può metterci in difficoltà, quanto quello che crediamo di sapere.

  Feedback Non è quello che non sappiamo che può metterci in difficoltà, quanto quello che crediamo di sapere. Questo cosa significa? Che è importante, direi fondamentale avere un punto di vista esterno. Un punto di vista che non deve necessariamente essere quello di un professionista, di un consulente esterno; molto spesso ci si può affidare al mondo che ci circonda, a chi ci conosce da tempo ma anche a chi può darci una “prima impressione”, le conoscenze personali e professionali; la “media” delle opinioni di questi contatti possono darci una visione ampia e variegata di quello che il Mondo pensa di noi, di come il Mondo ci vede. Il Mondo ci sta restituendo un Feedback? Cos’è un Feedback? La traduzione letterale delle parole feed e back, rispettivamente “nutrire” e “indietro”, ci danno la migliore definizione di Feedback; infatti, il feedback non è una semplice retroazione, critica (sia essa positiva che negativa) o commento, feedback è una cultura, è un modo diverso di viv